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Aspettando te - Un'orchidea rosa

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Ho sempre pensato che le orchidee fossero fiori complessi, quasi inaccessibili. Fiori fragili, sofisticati, bellissimi, che richiedono una pazienza e una dedizione che non credevo di possedere. Le osservavo da lontano, con rispetto e un po’ di timore, come si fa con ciò che sembra troppo bello.

Mio marito ti ha portato da me, in un piccolo vaso bianco e da quando sei qui, non riesco a staccare gli occhi da te mentre sento un lieve battito accarezzando la curva della pancia sempre più prominente.

Ti guardo, mia splendida orchidea rosa. Ancora nascosta in un bocciolo chiuso, timido e pieno di speranze. E già ti vedo sbocciare nella luce dell'alba, già ti sogno mentre muovi i primi passi nel mondo con lo stupore negli occhi e la curiosità che solo i piccoli fiori sanno avere.

Ti insegnerò a prenderti cura dei tuoi petali, con delicatezza. Ti mostrerò come intrecciarli in una treccia soffice o come lasciarli sciolti, liberi di danzare nel vento.

Ti passerò i miei pennelli. Ti insegnerò a fondere il blu della malinconia con il giallo della gioia, a dipingere cieli vasti e universi che esistono solo nei tuoi sogni più audaci. E se le linee non saranno perfette, ti insegnerò che va bene così. Perché l’arte, come la vita, non chiede perfezione.

E poi prenderemo insieme la mia chitarra, quella con la volta celeste dipinta sopra. Le mie dita guideranno le tue verso gli accordi giusti.
Ti insegnerò le canzoni tristi, per i giorni di pioggia, e quelle leggere, da ballare scalze in cucina, senza un motivo. Ti insegnerò a far vibrare le corde, a dare voce a tutto ciò che con le parole non sarai in grado di esprimere.

Ti insegnerò tutto ciò che so, e tutto ciò che ancora non so lo scopriremo insieme.

Perché oggi, guardando quella piccola orchidea rosa, ho capito.

Non stavo solo sognando un bellissimo fiore da curare.

Stavo immaginando te

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